Sulle vette dell'omonomo promontorio si estende il Parco Nazionale dell'Aspromonte, un'area naturalistica tra le più interessanti dell'Italia meridionale. Inclusa nel territorio della provincia di Reggio Calabria, la riserva è stata istituita nel 1989. Molti comuni della circoscrizione reggiana sono collocati al suo interno e ne arricchiscono il patrimonio storico-artistico. Le comunità umane residenti in questi paesi vantano la pratica di attività agricole, artigianali e pastorizie, che conferiscono particolare interesse alle tradizioni locali.
Il suolo su cui si estendono le vette dell'Aspromonte ha origini granitiche e cristalline, che costituiscono un oggetto di studi per i geologi e gli appassionati di scienze naturali. La conformazione del monte che dà il nome alla zona ha le sembianze di una piramide rocciosa, circondata dalle acque del Mar Jonio e del Mar Tirreno. Dalle sue cime scendono numerosi torrenti, le cosiddette fiumare. Dal loro flusso, in seguito a una frana, ha avuto origine il celebre lago Costantino.
Se le acque dolci e salate arricchiscono il paesaggio del Parco dell'Aspromonte, sono i conglomerati rocciosi presenti sul territorio a caratterizzarne più fortemente l'aspetto. Nonostante l'apparente aridità delle superfici, anche la flora dell'area è particolarmente rigogliosa grazie alla grande varietà climatica dell'area: sulle coste, miti e temperate, si possono ammirare distese di lecci, mirti, ginestri, corbezzoli, nonché piantagioni di agrumi e di ulivi; al di sopra dei mille metri, invece, si scorgono castagneti, aceri, frassini e ontani. I visitatori amanti della botanica apprezzeranno inoltre le diversità biologiche che si possono distinguere spostandosi dalla zona tirrenica a quella jonica, profondamente diverse sotto molti aspetti, ambientali e paesaggistici.
Ad integrare il quadro dei tesori aspromontani sono le numerose specie di uccelli, come il picchio nero, di rapaci, come il biancone o l'astore, e di mammiferi quali il driomio, la martora o il lupo.