Parco Nazionale dell'Asinara
PARCO NAZIONALE DELL'ASINARA: soggiorni vacanze viaggi
Il Parco Nazionale dell’Asinara si estende sulla quasi totalità dell’isola omonima, situata in prossimità del versante nord-occidentale della Sardegna, in provincia di Sassari. E’il comune di Porto Torres ad ospitare tra i suoi confini l’intera superficie del parco. Sia dal porto della città in questione che da quello di Stintino partono quotidianamente battelli diretti agli accessi dell’area.
La superficie dell’isola si estende su circa 50 kmq e il perimetro costiero si allunga su oltre 100 km. Si tratta, in gran parte, di un territorio montuoso, che a causa degli insediamenti umani ha subito notevoli perdite dal punto di vista naturalistico: l’introduzione di animali da allevamento come mufloni, pecore domestiche e cinghiali, per quanto abbia arricchito il patrimonio animale della zona, ha certamente danneggiato la vegetazione. Molti esemplari di piante e di fiori sono andati perduti, ma molti altri sono reperibili ancora oggi in piccole macchie nascoste. I membri dell’ente si stanno occupando in questi anni di ristabilire le risorse vegetative andate perdute, distinguendo gli spazi adibiti al pascolo da quelli interessati da specie protette.
Stagni, insenature e piccoli corsi d’acqua solcano il territorio con cadenza tutt’altro che regolare: a seconda della stagione essi appaiono e scompaiono, dando ristoro ai volatili, incrementando l’alimentazione e la riproduzione delle piante.
Finocchio di mare, ginestrino delle scogliere, gramigna, santolina e giglio marino impreziosiscono la parte costiera. Mentre lavanda, fiordaliso e cisto colorano e profumano le distese pianeggianti, la flora forestale è meno fortunata, proprio perché sempre più ridotta e impoverita dagli interventi dell’uomo.
Gli animali più caratteristici del Parco Nazionale dell’Asinara sono gli asinelli albini, diventati ormai il simbolo dell’isola, e le innumerevoli specie di uccelli che volteggiano nel suo cielo Particolarmente interessanti sono anche gli anfibi e i rettili che si nascondono tra le superfici rocciose e tra le scogliere. Si ricordano in particolare le tartarughe e le testuggini, per le quali è stato istituito, all’interno della tenuta, un vero e proprio ospedale di analisi e di cura. Non si possono dimenticare, tra le strutture di cui la riserva è dotata, l’osservatorio faunistico e l’ossario austro-ungarico, risalente alla prima guerra mondiale.