Dove si trova:
Sormontato dai monti del Catria, il comune di Cantiano si colloca tra le Marche e l’Umbria e fa parte della provincia di Pesaro e Urbino. Il suo territorio include, oltre al centro storico, una dozzina di frazioni e accoglie circa duemilaquattrocento abitanti. Ai confini umbri del paese si incontrano Scheggia e Pascelupo e Gubbio, mentre sul versante marchigiano si delineano Cagli e Frontone.
Cenni storici:
La popolazione italica degli Ikuvini fu la prima a popolare il territorio di Cantiano. Da essa sono giunte fino a noi le cosiddette tavole Eugubine, oggi conservate al museo di Gubbio: si tratta di tavole laminate, scritte nelle lingue umbra, etrusca e latina, sulle quali gli studiosi continuano a proporre ipotesi di interpretazione e contestualizzazione. Di certo, gli Etruschi intrattennero pacifici rapporti di collaborazione con queste genti e ne influenzarono i costumi. Fino all’avvento dei Romani, che occuparono la zona in maniera del tutto pacifica, il villaggio non fu estraneo a importanti sviluppi urbanistici. Con il loro contributo poté diventare un vero e proprio municipio, conosciuto come civitas di Leuceoli. Dopo le invasioni gotiche, l’antica Cantiano fu annessa al Corridoio Bizantino, che apriva un varco tra i possedimenti longobardi.
Nel medioevo la cittadina fu amministrata dai signori di Gubbio e annessa ai possedimenti dello Stato Pontificio. Queste autorità furono più volte messe in discussione nel corso dei secoli, da famiglie quali i Montefeltro, i Malatesta e i Visconti.
Tuttavia, il borgo si liberò dell’autorità ecclesiastica soltanto con la costituzione del Regno d’Italia, nel 1860.
Cosa c’è da vedere a Cantiano:
• Collegiata di San Giovanni Battista
• Chiesa priorale di San Nicolò
• Chiesa di Sant’Agostino
• Chiesa di Sant’Ubaldo
• Pieve di San Crescentino
• Palazzo municipale
• Museo geo-territoriale
• Museo archeologico Corsi
Eventi…
• La Turba, marzo/aprile
• Piazza del Gusto, maggio
• Mostra mercato regionale del Cavallo del Catria, ottobre
• Mostra mercato del Tartufo Bianco “Valle del Balbano”, novembre