La provincia di Gorizia, una volta molto più estesa, va, attualmente, dal monte Sabotino al Golfo di Trieste lungo il fiume Isonzo.
Sotto la signoria dei conti palatini, intorno al mille, La Contea di Gorizia, abbracciava parte del veneto (Treviso e Padova) e del Trentino (Tirolo e Carinzia), era infatti già un regno multietnico.
La città era chiamata “la Berlino sull'Isonzo”, perché divisa in due, proprio come Berlino, fra l’Italia e la Jugoslavia; Gorizia torna città unita quando la Slovenia entra a far parte dell’UE.
Illustri nomi goriziani sono quello di Graziadio Isaia Ascoli, importantissimo linguista e glottologo dell'ottocento; Carlo Michelsteadter, pittore, poeta, letterato e filosofo; Carlo Rubbia; nobel per la fisica, autore di studi sulla fissione nucleare.
A Gorizia troviamo il Museo della Grande Guerra: la città è stata una delle principali linee di battaglia durante la prima guerra mondiale fra italiani e austriaci. Questi momenti di guerra sono ricordati nei versi di Ungaretti al fronte.
I centri più importanti della zona sono: Gorizia, Monfalcone per i suoi cantieri navali, Grado nota stazione balneare, poi Ronchi dei Legionari, Cormons e Redipuglia.